Lavorare negli Stati Uniti: tutte le informazioni utili | Reisol (2024)

Il sogno americano pervade il nostro immaginario da oltre 100 anni raccontandoci che là, oltre l’Oceano, c’è una terra in cui puoi provare a realizzare tutto ciò che vuoi.

È anche risaputo che, per allungare la mano e toccare il vero American Dream ci vuole una buona dose di ambizione e aspirazione, ma soprattutto bisogna passare attraverso sacrifici e duro lavoro.

Coltivare questo sogno oggi può essere impegnativo, soprattutto alla luce dei grandi cambiamenti che nel 2020 hanno investito ogni aspetto della nostra società, ma ciò non toglie che lavorare negli Stati Uniti sia una strada che, se percorsa con consapevolezza e compiendo tutti i passaggi necessari, può portare grandi risultati e soddisfazioni.

Proprio per questo, abbiamo deciso di dedicare una guida pratica a chi sta progettando di trasferirsi e lavorare negli Stati Uniti: ecco di seguito tutto ciò che è importante sapere per compiere questo passo.

Vivere e lavorare negli Stati Uniti: i mille perché di una scelta

Innanzitutto, è importante comprendere la mentalità con cui l’America delle metropoli si approccia al lavoro: la carriera è uno stile di vita, e la professione che si svolge definisce ciò che sei e come vieni percepito nella società.

Questo approccio, seppur con diverse declinazioni, pervade gli USA coast to coast, da New York alla Silicon Valley.

Anche grazie a questo forte senso di competizione, gli Stati Uniti possono essere la destinazione giusta anche per dedicarsi a progetti di studio o lavoro che nel proprio Paese non sono – purtroppo – sufficientemente valorizzati, oppure per sviluppare ricerche in ambiti particolarmente incentivati negli USA, come per esempio il digitale, le biotecnologie e il fintech.

C’è poi chi sceglie la bandiera a stelle e strisce anche solo per un periodo della propria vita lavorativa, cogliendo l’occasione per fare un’esperienza di prestigio in ambito internazionale e arricchire il proprio curriculum.

Da non dimenticare chi invece segue qualcun’altro che si deve trasferire, per esempio per motivi familiari, e si trova a dover ricostruire un proprio percorso lavorativo.

I motivi che possono spingere a vivere e lavorare negli USA sono molteplici e, stando ai dati del mercato immobiliare, nel 2020 città come New York sono state una meta particolarmente ambita dagli italiani.

Ma quali sono, quindi, i passaggi da compiere per chi vuole lavorare negli Stati Uniti? Vediamolo insieme.

Lavorare negli Stati Uniti: da dove iniziare

Per quanto gli straordinari siano considerati la normalità e i giorni effettivi di vacanza siano meno che nel nostro Paese, negli Stati Uniti i salari sono piuttosto elevati e viene premiato chi ha capacità di inseguire il successo.

Come vedremo di seguito, è comunque fondamentale sapere come orientarsi, per essere certi di mettere in fila tutti i mattoncini che possono edificare un sogno dalle fondamenta solide.

Il decalogo per cercare lavoro negli Stati Uniti

Proprio per aiutare chi sta orientando i suoi progetti professionali al di là dell’oceano, abbiamo stilato l’elenco dei dieci passaggi da compiere per cercare lavoro negli Stati Uniti:

  1. Innanzitutto, chiediti se vuoi trasferiti genericamente “negli Stati Uniti” o se prediligi una città, uno stato o un’area specifica, magari perché hai già contatti o sei a conoscenza di opportunità interessanti.
  2. Ricorda che non devi fare tutto da solo. A seconda della tua professione e della zona in cui vuoi trasferirti, potrai fare riferimento a forum online, associazioni, gruppi di lavoratori, rappresentanti degli italiani in America, nonché ad uffici e sportelli specializzati per la facilitazione. Quindi il nostro primo consiglio è di fare una mappatura online di quella che può essere la tua rete di supporto.
  3. A questo punto, inizia la tua ricerca, cercando di capire innanzitutto quanto – e anche dove! – sono richieste le tue skills, e stila l’elenco di tutte le possibilità che ritieni siano nelle tue corde.
  4. È arrivato il momento di andare nel concreto, compilando la lista delle possibili aziende, società e realtà che potrebbero, un domani, essere i tuoi datori di lavoro. Dedica a loro un file excel molto dettagliato, dove inserisci tutti i dati e tutte le informazioni importanti per te.
  5. Ovviamente, sarà molto importante dedicare tempo anche alla ricerca di annunci online, per capire come viene percepito il tuo possibile ruolo e quali criteri vengono richiesti. Isola tutti gli annunci più interessanti, ed elabora una lista di tutte le caratteristiche, documenti e attestati richiesti. Non limitarti a guardare siti specializzati: scandaglia con attenzione anche i social network, e consulta anche il sito del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti, che ha una sezione dedicata agli annunci su territorio nazionale.
  6. Altra possibilità che puoi percorrere è capire quali multinazionali, che magari hanno una sede in Italia, se non addirittura vicino a dove attualmente risiedi, hanno anche filiali negli USA. Potrai provare a proporti, cercando ovviamente di capire se il tuo ruolo professionale è spendibile all’estero.
  7. È il momento di mettere mano al tuo curriculum che deve essere chiaro ed esaustivo, e deve mettere in luce tutte le esperienze, le competenze e le qualità che fanno di te un candidato ideale per il lavoro che stai cercando.
  8. Ora che hai in mano tutto ciò che ti serve, ti dovrai muovere in un modo abbastanza classico: per ogni application che vuoi presentare e per ogni azienda a cui vuoi proporti scrivi una lettera di presentazione che accompagna il tuo curriculum. Ricorda che le cover letters vanno elaborate sulla base delle caratteristiche e le necessità del destinatario: sarà quindi diverso scrivere una lettera per lavorare in un ospedale, in una startup o in uno studio di avvocati. Proprio per questo, ti potrà essere davvero utile confrontarti con altri italiani che ci sono passati prima di te.
  9. A tal proposito, il nostro consiglio è di partecipare ad eventi di networking online, seminari di presentazione e workshop formativi che possono essere un’ottima occasione per creare contatti
  10. Ultimo, ma non meno importante, tieni sempre aggiornato il tuo profilo LinkedIn, ovviamente in inglese.

Mentre cerchi lavoro, per non dare niente per scontato, puoi iniziare anche a valutare le modalità abitativa con cui ti vuoi trasferire, acquistando o affittando una casa, valutando per esempio il processo di acquisto a distanza, e tenendo presente che, ad esempio in città come New York, ci sono sostanziali differenze nel mercato immobiliare che definiscono le tipologie di appartamenti disponibili.

A quanto ammonta un salario competitivo negli Stati Uniti

Lo stipendio medio negli Stati Uniti è considerato uno dei più alti al mondo. Secondo il Bureau of Labor Statistics, le occupazioni più pagate attualmente sono medici, amministratori delegati, piloti di linea, dirigenti d’azienda, avvocati.

In generale, se si sa già in quale campo si cerca lavoro e in quale Stato trasferirsi, sul sito del Dipartimento del Lavoro si trovano il salario minimo e massimo che puoi aspettarti: negli USA, infatti, è stabilita una tariffa oraria minima a livello federale, che ammonta a 7,25 dollari l’ora.

Per rendersi conto se lo stipendio che si immagina di percepire è adeguato, è necessario metterlo in relazione con un’altra serie di fattori: costo della vita nell’area in cui si andrà ad abitare, quante altre persone fanno parte del proprio nucleo familiare, se si può accedere a benefit pubblici o aziendali e quali altre spese è necessario sostenere a livello mensile.

Per avere un’idea di massima, si può tenere conto che i lavori con il salario annuo può competitivo, attualmente sono:

  • medici, circa 150.000–265.000 dollari l’anno
  • CEO, circa 195.000 dollari l’anno
  • piloti di linea, circa 160.000 dollari l’anno
  • manager, circa 120.000–150.000 dollari l’anno
  • avvocati, circa 140.000 dollari l’anno

Da non sottovalutare poi alcune professioni con stipendi annuali in crescita, come il marketing manager, che può percepire circa 130.000 dollari, e gli sviluppatori web e software, la cui paga può aggirarsi tra gli 80.000 e i 100.000 dollari.

Per quanto riguarda altre professioni, si può tenere conto che lo stipendio minimo annuo è di circa 20.000-25.000 dollari(salario percepito per esempio da camerieri e addetti alle vendite) e il salario massimo è di circa 70.000 dollari (percepito da commercialisti e infermieri).

Tenendo conto di questi conteggi generali, possiamo stimare che uno stipendio competitivo medio negli USA si aggiri tra i 70.000 e i 100.000 dollari all’anno. Questa cifra può ovviamente scendere se si svolgono lavori più impiegatizi e di servizio, e salire se invece si ricopre un ruolo dirigenziale o altamente specializzato.

Lavorare negli Stati Uniti: altri benefit collegati a un impiego negli States

Come accennato, lavorare negli Stati Uniti è una scelta decisamente challenging, anche perché il sistema di welfare lavorativo è diverso da come lo conosciamo in Italia.

Se sotto alcuni punti di vista – come quello pensionistico e del congedo di maternità – i benefit sono minori, ci sono anche una serie di agevolazioni che, se incontrano la necessità del lavoratore, possono offrire grandi opportunità.

Per esempio, non viene fatta generalmente distinzione tra assenze per malattie, motivi personali o ferie, e questo permette al professionista di gestire al meglio le proprie necessità, senza dover “giustificare” il motivo della propria mancanza dal lavoro.

Inoltre, come abbiamo detto, la struttura meritocratica di molte aziende consente di fare carriera in – relativamente – breve tempo, se si raggiungono gli obiettivi che ci si è prefissati.

In generale, in America è più semplice realizzare il proprio progetto imprenditoriale: la struttura burocratica è più snella, e si ha maggiore accesso a contatti con investitori.

I documenti necessari per lavorare negli Stati Uniti

Per lavorare negli USA, è ovviamente necessario predisporre una serie di documenti.

Abbiamo stilato di seguito l’elenco della documentazione generalmente richiesta, tenendo conto che – come vedremo meglio successivamente – le specifiche possono cambiare a seconda del tipo di visto necessario:

  • passaporto in corso di validità
  • fototessera
  • ricevuta di pagamento della tariffa consolare
  • modulo di richiesta visto DS-160
  • originale modello I-797 rilasciato dall’Ufficio di Immigrazione negli U.S.A
  • originale del modulo DS-2019 e ricevuta di pagamento SEVIS

Se si richiede un visto per dirigere società commerciali o aprire un’azienda nella quale sono presenti anche investimenti, bisognerà presentare all’Ambasciata USA in Italia la documentazione aggiuntiva che riguarda lo status societario. È poi possibile che vengano richiesti documenti aggiuntivi che attestano, per esempio, la situazione finanziaria d’origine, eventuali contratti di locazione, documenti che attestano lo stato di famiglia, eccetera.

Se si sta poi richiedendo un visto per immigranti, quindi si vuole rimanere a lavorare negli USA a tempo indeterminato, sarà invece necessario ottenere la Green Card, ovvero il permesso di soggiorno.

È importante sapere che gli USA sono estremamente attenti ai motivi di lavoro per cui ci si trasferisce, e vengono compiute verifiche molto accurate.

Proprio per questo, i datori di lavoro interessati ad assumere personale straniero si pongono come sponsor del trasferimento, facendosi quindi carico di tutte le spese dell’iter burocratico e fornendo quindi la propria garanzia riguardo all’assunzione.

Inoltre, le aziende americane prestano molta attenzione a tutelare i dipendenti “nativi”, proprio perché la politica del lavoro non vuole penalizzare gli americani premiando chi viene dall’estero con stipendi più alti. Come accennavamo, il sogno americano ha anche risvolti complessi: è bene conoscerli per sapere come muoversi al meglio.

Come ottenere il visto per gli Stati Uniti

Esistono tre categorie principali di visto per entrare negli USA

  • visto turistico o temporaneo
  • visto lavorativo
  • visto per immigrazione permanente

Ottenere il visto turistico o temporaneo ESTA

Per chi entra negli USA per un periodo inferiore ai 90 giorni consecutivi, che sia per lavoro o per affari, è possibile richiedere l’ESTA – Electronic System for Travel Authorization, procedura semplificata che permette di ottenere il visto telematicamente. Questa richiesta è riservata ai cittadini di alcune nazioni, tra cui – fortunatamente – l’Italia, e può essere compilata online.

Ottenere il visto lavorativo

Chi invece vuole trasferirsi in America con un visto lavorativo, deve presentare innanzitutto tutta la documentazione necessaria – di cui abbiamo accennato nel paragrafo precedente – che varia secondo il tipo di visto richiesto. Verrà poi richiesto di sostenere un colloquio con l’ambasciata, nel quale verranno approfondite le motivazioni della richiesta del visto, il tipo di lavoro previsto e le qualifiche e competenze professionali che spingono la persona a muoversi proprio verso gli USA.

È importante sapere che per ottenere il visto lavorativo bisogna fare riferimento all’Ambasciata o Consolato degli Stati Uniti, e calcolare circa due mesi di tempo prima che venga consegnato. Un visto di questo tipo ha un costo di circa 190 dollari: anche in questo caso, la cifra varia a seconda della tipologia di visto necessaria.

Attenzione però: preparare tutta la documentazione corretta e sostenere il colloquio non è garanzia dell’ottenimento del visto. Come detto, le procedure di verifica sono estremamente accorte, proprio per questo è importante progettare il proprio trasferimento nel dettaglio, informandosi al meglio su tutti gli aspetti necessari.

Ottenere la Green Card

Come accennato, per trasferirsi negli USA definitivamente, ed essere quindi qualificati come

“immigrati”, è necessario ottenere la Green Card. Le modalità per ottenerla sono sostanzialmente tre:

  • richiesta da parte di un familiare cittadino statunitense
  • requisiti legati al lavoro
  • vincita alla Green Card Lottery, una vera e propria lotteria nella quale vengono messe in palio un certo numero di Green Card all’anno, per combattere le politiche discriminatorie relative all’immigrazione.

Può poi essere utile sapere che ci sono agenzie e strutture che forniscono servizi di assistenza per il rilascio del visto, e che possono quindi essere contattate anche per chiarire dubbi sulla documentazione necessaria e sulla compilazione.

Quanti tipi di visto esistono per lavorare negli Stati Uniti

Le tipologie di visto sono molteplici e, ognuna di esse, dà voce alle caratteristiche di una branca di lavoratori, e alle necessità degli Stati Uniti di identificare non solo chi entra nel territorio, ma anche perché entra, che progetti segue e che valore genera.

Per avere una panoramica dettagliata dei diversi visti per lavorare negli USA , invitiamo a visitare la sezione dedicata sul sito dell’ Ambasciata e Consolati degli Stati Uniti d’America.

Visto B1/B2 per affari, turismo e cure mediche

I visti di categoria B (B1, B2, e tipologia B1/B2) sono per chi ha necessità di recarsi negli Stati Uniti per affari, turismo o per sottoporsi e cure mediche, ma non hanno titolo per usufruire del Visa Waiver Program (Programma “viaggio senza visto”), e quindi all’ESTA.

Visto F e M per studenti

Destinati a coloro che vogliono studiare negli USA, i visti F e M sono necessari per frequentare un corso di studio accademico presso una scuola, università o corso non accademico/professionale.

Visto J e Q per ricercatori, studenti e programmi di scambio culturale

Questi visti sono diversi rispetto ai precedenti, perché sono dedicati nello specifico a chi svolge attività di ricerca, anche accademica, oppure intende partecipare a uno scambio culturale promosso dal Dipartimento di Stato americano.

Visto H, L, O, P per lavoratori temporanei

A seconda del tipo di incarico che il dipendente svolge sarà necessario richiedere un visto di una delle categorie H, L O o P. Questi sono dedicati, per esempio, a chi svolge progetti di ricerca e di sviluppo governativi o progetti di cooperazione gestiti dal Dipartimento della Difesa USA, lavoratori agricoli di natura temporanea o stagionale, tirocinio che non sia medico o accademico, e anche a personale trasferito all’interno di una stessa compagnia con sede negli USA.

Visto C1 per il transito verso altri Stati

Il tipo di visto C1 è necessario quando si transita per gli Stati Uniti prima di raggiungere un’altra destinazione finale, ed è quindi riservato ai viaggiatori di passaggio.

Visto C1 / D per membri di equipaggio aereo o marittimo

Questo visto è necessario, per esempio, per piloti e assistente di volo su un aereo di linea, comandante, marinai e tutto il personale di servizio su una nave.

Visto R per lavoratori in ambito religioso

Questo visto è invece specifico per chi entra negli USA con mansioni religiose di natura temporanea: i lavoratori religiosi devono far parte di un’organizzazione riconosciuta e svolgere mansioni organizzate dal clero della confessione di riferimento.

Visto I per rappresentanti dei media

La categoria I è riservata a chi svolge attività giornalistica, di supporto a media televisivi, digitali o cartacei.

Visto E per commercio o investimento

Per intraprendere un’attività commerciale (import-export), oppure per attività di investimento è necessario un visto apposito. Come accennato, in questo caso, andranno presentati documenti specifici per definire la tipologia di attività.

Visto A, G e NATO per diplomatici o incarichi di servizio

Chi si reca negli USA per assumere incarichi di natura diplomatica, governativa o militare deve presentare il visto delle sopracitate categorie.

Approfondimento: studiare e lavorare negli Stati Uniti

Se è vero che gli USA sono molto selettivi, ed erogano i visti con estrema attenzione ad ogni dettaglio, è vero anche che sono una meta più che raggiungibile per chi si distingue per particolari meriti.

Per esempio, nel visto H, L, O, P per lavoratori temporanei rientrano persone con una straordinaria abilità nelle scienze, nelle arti, nell’istruzione, negli affari, nel commercio, in campo atletico, e altre tipologie di professionisti qualificati che svolgono incarichi temporanei a servizio di arte, sport e cultura.

Allo stesso modo, il visto J è riservato a studenti di tutti i livelli, tirocinanti assunti da ditte, istituzioni o agenzie, insegnanti di scuola primaria e secondaria, professori che desiderano frequentare corsi di perfezionamento, studiosi che viaggiano per osservare, consultare, ricercare, imparare, partecipare o dimostrare conoscenze e abilità specialistiche.

Inoltre, coniuge e figli – fino a 21 anni di età non compiuti – possono richiedere un visto J2 della stessa categoria per poter accompagnare o raggiungere in U.S.A. il richiedente principale, che dovrà essere in grado di dimostrare di poter mantenere se stesso e la propria famiglia negli USA.

Speriamo che, grazie a questa guida pratica, il sogno americano sembri già un po’ più vicino: il nostro augurio, adesso, è di compiere il primo passo per raggiungerlo!

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Author: Mr. See Jast

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