Viaggi internazionali e Green Card: come non perderla (2024)

IN BREVE

Per evitare di avere problemi con l’immigrazione di ritorno da un viaggio internazionale, è bene il possessore di Green Card sappia che:

  • In genere, i viaggi inferiori ai 180 giorni all’anno non creano problemi
  • I viaggi superiori ai 180 giorni, invece, possono creare sospetti sul luogo di residenza del possessore di Green Card, mentre assenze più lunghe di 12 mesi portano alla perdita della carta verde (a meno che non si richieda dagli USA un permesso ritorno, il Reentry Permit).

Bisogna quindi sempre tenere il conto dei giorni passati fuori degli Stati Uniti ed è necessario dimostrare sempre, indipendentemente dai giorni trascorsi, un forte legame con gli USA. Si è infatti residenti permanenti solo quando il possessore fa degli USA la sua dimora. Infine, lunghi periodi passati all’estero possono, potenzialmente, ritardare il processo di richiesta di naturalizzazione

CONTENUTI

  1. Introduzione
  2. Il concetto di “temporaneità” del viaggio
  3. Viaggi inferiori ai 180 giorni (~6mesi)
  4. Viaggi superiori ai 180 giorni
  5. Il Reentry Permit (I-131)
  6. Il ritorno negli Stati Uniti: problematiche potenziali
  7. Residenza continua ai fini della richiesta di cittadinanza

1. Introduzione

Un privilegio dato dallo status di Legal Permanent Resident, ossia essere in possesso del visto I-551 (Green Card), è quello di poter viaggiare al di fuori degli Stati Uniti. Tuttavia, non è rarissima la possibilità che il permanent resident si veda negato l’ingresso negli Stati Uniti al ritorno del viaggio. Oltre a presentare all’ufficiale CBP (Customs and Border Protection), ossia all’agente della dogana, la Green Card ed il proprio passaporto (devono essere entrambi in corso di validità), è importante dimostrare che il periodo trascorso all’estero sia stato innanzitutto relativamente breve e che il richiedente l’ingresso abbia mantenuto forti relazioni (ties) con gli Stati Uniti, ossia il proprio paese di residenza. In genere, come si può intuire dalla tabella sotto, un residente non dovrebbe avere problemi se la sua permanenza all’estero è, cumulativamente in un anno, inferiore ai 180 giorni (è quindi importante passare almeno sei mesi ed un giorno negli Stati Uniti durante l’arco di un anno).

Viaggi internazionali e Green Card: come non perderla (1)

2. Il concetto di “temporaneità” del viaggio

Prima di analizzare nello specifico i casi di cui sopra, è importante ricordare che la regola dei sei mesi (per la legge, 180 giorni) non è una regola “rigida”. Nel caso infatti, al ritorno negli Stati Uniti (anche dopo pochi giorni), non si riuscisse a dimostrare all’ufficiale di dogana di aver mantenuto forti rapporti con gli Stati Uniti, la Carta Verde (e quindi lo stato di Permanent Resident) può essere messa in discussione e, in seguito, revocato da un giudice dell’immigrazione (che ricordiamo, è l’unica figura che può cancellare lo status di residente permanente). Ne consegue che una permanenza all’estero di durata inferiore ai 180 giorni non è condizione sufficiente per mantenere lo status di Permanent Resident.

3. Viaggi inferiori ai 180 giorni (~6 mesi)

Di ritorno dal viaggio di durata inferiore ai sei mesi, al Port of Entry (POE), l’ufficiale CBP vi farà alcune domande, ad esempio:

  • What was the purpose of your trip abroad?
  • What do you do in the United States?

L’ufficiale vedrà, allo stesso tempo, sul proprio terminale, il conteggio dei giorni passati all’estero. Nel caso ritenesse che il periodo passato fuori dagli Stati Uniti sia stato troppo lungo (ad esempio sei mesi o più cumulativi), potrà sottoporre la vostra posizione ad un altro agente, il quale vi chiederà maggiori dettagli sul vostro status di Permanent Resident (Secondary Inspection). Qui è necessario dimostrare che, nonostante il periodo passato all’estero, siano state mantenute forti relazioni con gli Stati Uniti, ossia dimostrare di aver mantenuto la residenza. Esempi di documenti che possono provare questo possono essere (non in ordine di importanza):

  • Famigliari stretti presenti negli Stati Uniti. E’ utile disporre di documenti di familiari (es. coniugi e figli) che vivono stabilmente negli Stati Uniti.
  • Tax Returns. E’ allo stesso tempo importantissimo presentare la dichiarazione dei redditi negli Stati Uniti specificando di essere un “resident”: nel caso si eseguisse il filing delle tasse indicando “non resident” al ritorno da un viaggio all’estero prolungato le autorità americane avranno una prova a loro favore nel sostenere l’abbandono allo status di Legal Permanent Resident. Stesso discorso vale, naturalmente, se non si esegue la dichiarazione dei redditi (failure to file).
  • Patente/ID americane. E’ sempre utile averle valide.
  • Lease. Nel caso il possessore di Carta Verde abbia un contratto di affitto, questo può essere un’ottima prova per testimoniare il carattere di temporaneità del viaggio (ad esempio, se pur trovandosi all’estero si continua a pagare l’affitto negli USA, da ciò risulterebbe una chiara intenzione di ritorno a breve negli USA).
  • Conti Correnti e Carte di Debito/Credito. Tenere un conto corrente movimentato sia con entrate che uscite anche durante il periodo trascorso all’estero è una buona prova per dimostrare la temporaneità del viaggio.
  • Lavoro. Documenti che attestino l’occupazione su suolo Statunitense (sia come lavoro dipendente che indipendente) sono un’ottima indicazione di come il Green Card Holder intenda gli Stati Uniti come casa sua.
  • Assicurazioni. Le assicurazioni sulla vita, sanitaria, automobile, contro terzi etc. possono essere molto utili se risultano ancora attive e se l’emittente è una compagnia assicurativa americana.
  • Certificati di Proprietà. I certificati di proprietà di beni mobili e immobili posso risultare molto utili.
  • Documenti che attestino il motivo del viaggio all’estero. Dall’altro lato, può essere utile tenere qualche ricevuta utile a giustificare una visita di qualche settimana fuori dai confini Statunitensi. Ad esempio, nel caso lo scopo del viaggio all’estero sia rappresentato da motivi di business, ad esempio al fine di partecipare a più fiere attinenti alla professione del LPR che si svolgono in date diverse, è utile tenere le ricevute di ingresso o altre prove che testimonino il motivo del viaggio all’estero per business.

E’ quindi consigliato disporre di tali documenti quando si rientra negli Stati Uniti dopo lunghi viaggi. Prima di passare al discorso legato ai viaggi superiori ai 180 giorni (per i quali può essere necessario un Reentry Permit), è importante ricordare che brevi periodi passati negli Stati Uniti per mantenere lo status di Permanent Resident (definiti come “touchbase”) non sono visti di buon occhio dagli agenti doganali. Vediamo l’esempio ipotetico di Mario, possessore di Green Card, residente a Boston, Massachusetts, da due anni.

Viaggi internazionali e Green Card: come non perderla (2)

Mario, vincitore della Green Card Lottery, dopo aver vissuto ininterrottamente per due anni a Boston, decide di tornare in Italia per le vacanze, senza un biglietto di ritorno. Dopo aver passato cinque mesi e mezzo in Italia, decide di tornare a Boston per cinque giorni, nel maggio del 2018, per poi tornare nuovamente in Italia per altri cinque mesi e mezzo. Ipotizzando che l’ufficiale della dogana lo lasci entrare senza troppe domande al primo rientro dall’Italia, è molto probabile che al ritorno negli Stati Uniti (sempre per pochi giorni negli USA per mantenere la Green Card) a Dicembre 2018 l’ufficiale lo segnali per Secondary Inspection, mettendo in dubbio la sua effettiva residenza negli Stati Uniti.

In taluni casi, nonostante sia concesso il rientro, alcuni CBP officers avvisano il possessore di Green Card di prestare attenzione ai propri viaggi all’estero, come avvertimento. In questo caso, l’ufficiale di dogana scriverà sotto il timbro di entrata la dicitura “Advised Residency Requirements”, “Advised” oppure “out X months and X days”. Ne consegue che il LPR dovrà prestare molta attenzione alla durata dei suoi prossimi viaggi internazionali.

4. Viaggi superiori ai 180 giorni

Nel caso ci si assenti dagli Stati Uniti per più di 180 giorni, ma meno di 12 mesi, nell’arco di un anno, molto probabilmente il richiedente ingresso negli USA e possessore di Carta Verde subirà uno scrutinio extra e dovrà dimostrare legami molto forti con gli Stati Uniti (come nel caso di Mario al suo secondo rientro).

Se invece il Legal Permanent Resident decidesse di trascorrere più di 12 mesi al di fuori del territorio americano, al suo rientro quasi certamente il suo stato di Permanent Resident gli verrebbe revocato (abandonment).

Per minimizzare i rischi nel primo caso (dai 180 giorni ai 12 mesi) e, soprattutto, nel secondo (>12 mesi), è fondamentale richiedere un Reentry Permit (I-131).

5. Il Reentry Permit (I-131)

Nel caso si volessero trascorrere più di sei mesi (e meno di due anni) all’estero senza avere problemi al ritorno negli Stati Uniti, è possibile ottenere il Re-Entry Permit (I-131). Il permesso viene concesso a seguito di una dichiarazione in cui si fa presente di voler lasciare il paese per un periodo superiore ai sei mesi, ma anche l’intenzione di ritornare negli Stati Uniti entro due anni dall’ottenimento del permesso. Il costo per l’ottenimento del permesso I-131 è di $660 ($575 di filing fee, $85 di biometrics fee) e il richiedente deve trovarsi in territorio Statunitense durante la fase di richiesta ed eventuale accettazione della domanda da parte dell’USCIS. Il Reentry Permit, inoltre, è fortemente consigliato a chi è stato “Advised” dall’Immigrazione tramite dicitura sul timbro di entrata come sopra specificato, o per chi ha ricevuto un’annotazione dei mesi e giorni fuori dal territorio americano. A settembre 2018, il tempo medio di attesa per l’ottenimento del permesso (processing time) era tra i 2 ed i 5 mesi in media (California Service Center). Il Reentry Permit ha una validità massima di due anni e, nel caso decidesse di passare più di due anni fuori dagli Stati Uniti, il Permanent Resident dovrà necessariamente ritornare negli Stati Uniti prima che il permesso scada e, eventualmente, richiedere un nuovo Re-Entry period, in genere più difficile da ottenere. Inoltre, va ricordato che il Reentry permit non garantisce il rientro negli Stati Uniti, specialmente nel caso venga a mancare il principio di temporaneità del viaggio, seppur superiore ai 12 mesi. Nello specifico, sarà indispensabile dimostrare che i legami (ties) con gli Stati Uniti sono superiori rispetto a quelli del paese (o dei paesi) visitati durante il periodo d’assenza negli Stati Uniti.

Viaggi internazionali e Green Card: come non perderla (3)

6. Il ritorno negli Stati Uniti: problematiche potenziali

Come già ampiamente accennato in precedenza, molto difficilmente l’ufficiale dell’immigrazione (CBP Officer) metterà in dubbio lo status di residente se il richiedente ingresso avrà passato meno di 180 giorni fuori degli USA e se il suo viaggio è stato di natura temporanea. Nel caso invece una di queste due condizioni venga a mancare (durata e temporaneità), possono verificarsi i seguenti scenari:

  • l’emissione di un provvedimento denominato “order to appear to a deferred inspection” (Form I-546), ossia l’ordine di comparire ad un appuntamento obbligatorio durante il quale il Permanent Resident dovrà fornire ulteriori prove a supporto della temporaneità della sua assenza dagli Stati Uniti. Nonostante l’ingresso sia temporaneamente concesso al Port of Entry, le deferred inspections sono utilizzate quando una decisione immediata riguardante lo stato d’immigrazione di un viaggiatore in arrivo non può essere presa a causa, appunto, della mancanza di documentazione sufficiente.
  • Nel caso l’Homeland Security sia sicura dell’abbandono dello status (anche dopo il deferred inspection), viene fornita l’opportunità di abbandonare lo status di Permanent Resident tramite la firma non obbligatoria del Form I-407 e richiedere l’ingresso tramite visto non immigrante (esempio visto da turista), oppure ritirare la richiesta di visto e di ritornare nel paese di origine. Nel caso invece si decidesse di contestare il provvedimento in tribunale, si aprirebbe un caso al Tribunale dell’Immigrazione che potrebbe concludersi con un provvedimento di espulsione dal paese (removal proceedings). Ricordiamo che nessun agente ha il diritto di sequestrare la Carta Verde al possessore. Solo il Tribunale ha questo potere.

Ricordiamo inoltre che il Permanent Resident non ha il diritto di consultare il proprio avvocato in dogana, ma solo di seguito.

7. Residenza continua ai fini della richiesta di cittadinanza

Uno dei requisiti per diventare cittadini americani tramite il processo di naturalizzazione è quello di soddisfare il concetto di continuità riferita alla presenza del richiedente sul suolo Statunitense per almeno 5 anni (3 nel caso si convivesse con il coniuge di cittadinanza Statunitense). Per essere “continua” la residenza fisica deve essere almeno la metà del tempo di cui sopra. Ad esempio, se un Permanent Resident decidesse di richiedere la cittadinanza dopo 5 anni dall’acquisizione dello status di Legal Permanent Resident, deve aver passato fisicamente almeno 2.5 anni (30 mesi) sul suolo americano. Vediamo ora come i viaggi internazionali possono far cadere il requisito della continuità di residenza a seconda dei casi.

  • Per i viaggi inferiori ai 180 giorni all’anno, non ci dovrebbero essere problemi;
  • Per i viaggi superiori ai 180 giorni, è molto probabile venga a mancare il requisito di continuità, a meno che non si disponga di prove molto forti che attestino la temporaneità del viaggio (ad esempio mantenendo occupazione negli USA senza trovare altra occupazione all’estero oppure avendo tutta la famiglia negli Stati Uniti).
  • Per i viaggi superiori ai 12 mesi, sicuramente la continuità verrebbe a mancare.

Interessato/a a richiedere un Re-Entry permit?

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Viaggi internazionali e Green Card: come non perderla (2024)

FAQs

Does USCIS send green card without interview? ›

USCIS has the discretionary authority to waive interviews if they are satisfied that the evidence provided in the I-130 petition and supporting documents sufficiently demonstrate the bona fide nature of the family relationship. This is less common but can occur in situations where the evidence is compelling.

What is the rejection rate for green card? ›

Before the caps were imposed in 1921, an average of 98 percent of immigrants were approved each year. After the caps, the average year saw just 16 percent admitted. By 2023, just 3.8 percent of green card applicants received them—a 96.2 percent exclusion rate.

How do I check my green card answer? ›

Online: Use the case status online tool to check for updates about your immigration case. You will need your 13-character receipt number from your application or petition. By phone: If you are calling from the U.S., contact the USCIS National Customer Service Center at 1-800-375-5283 or TTY 1-800-767-1833.

How long does it take to get a response for green card? ›

Family-based green card applications (in other words, immediate relatives or spouses of a U.S. citizen) for applicants filing from within the United States average 10.1 months. Employment-based green card applications average 7.5 months.

Is it possible to receive the green card without interview? ›

It is highly unusual for USCIS or the US State Department to grant lawful permanent residency (a green card) without conducting a personal interview of the applicant. However, it does occasionally happen.

How much notice does USCIS give for green card interview? ›

The Interview

The appointment notice will come in the mail within 6 months or sooner after filing. USCIS will give the applicants a few weeks notice to get everything together before the big day.

Can you get deported if your green card application is denied? ›

It is important to know that when a person's immigration case is denied, it automatically reverts to the status they had before applying, which can put the immigrant at risk of deportation.

Who gets denied a green card? ›

USCIS can deny a green card application if they determine that the applicant is inadmissible to the U.S. Reasons for a denial range from errors and incomplete application to criminal history or even the lack of required vaccinations.

How many Indians are waiting for green card in USA? ›

Over 1.2 million Indians, including dependents, are waiting in the first, second and third employment-based green card categories, according to a National Foundation for American Policy analysis of USCIS data. The data reflect approved I-140 immigrant petitions as of November 2, 2023.

Can I check if my green card has been mailed? ›

You can check the status of your case using the My Case Status Tool. If Case Status Online indicates that the card was mailed, you should be provided with a United States Postal Service tracking number.

Is green card interview hard? ›

The level of difficulty of the green card interview varies depending on the facts, circ*mstances, and history of each case. Superior preparation is the best way to make the interview go as favorably and seamlessly as possible.

How long can I stay outside US with green card? ›

Remaining outside the United States for more than one year may result in a loss of Lawful Permanent Resident status.

What to do if my green card is taking longer than expected? ›

Dealing With Application Delays at a USCIS Office. If any office of U.S. Citizenship and Immigration Services (USCIS) has your application, and it has been there beyond the normal processing time, the main way to make an inquiry is through the USCIS Contact Center.

What is the fastest way to get a green card? ›

What is the fastest you can get a green card? The Diversity Immigrant Visa Program offers one of the quickest routes to obtain a green card. But it's based on luck. Family-based visas for immediate relatives also offer faster paths, typically within 1-2 years.

Do I need a lawyer to apply for a green card through marriage? ›

While it is not required, it may be helpful to enlist a lawyer's during the application process. Boundless put together a detailed guide that explains when hiring an immigration lawyer can be helpful, and when you may be able to apply on your own.

Can USCIS approve i485 without interview? ›

Interviews can be waived for the following employment-based I-485 cases: You are still employed by the petitioner who submitted the approved employment-based visa petition. You were approved as an alien of extraordinary ability or alien of exceptional ability and you are otherwise qualified for a green card.

Is USCIS waiving interviews 2024? ›

On December 21, the U.S. Department of State announced that for 2024 it would continue to waive the requirement of consular interviews for certain nonimmigrant visa applications.

Does USCIS mail your green card? ›

We will mail your Green Card to the most recent U.S. mailing address that we have on file. This could be the address you provided to the DOS at the time of your immigrant visa interview or to the CBP officer when you are admitted to the United States.

Can I get a green card without asylum interview? ›

Exceptional Situations: There might be cases where the USCIS could decide that an interview is unnecessary due to extraordinary and unique circ*mstances. These cases are rare and dependent on individual case factors.

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Author: Eusebia Nader

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